Il germe della creatività

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C’è una frase scritta da Baremboim che mi torna in mente spesso ed ancor di più in questo periodo “la differenza di opinione, e la differenza fra il contenuto e la percezione che ne abbiamo, è alla base di tutta la creatività”.

In questi momenti peculiari e diversi come quelli che stiamo vivendo, sentiamo spesso parlare di creatività -di creatività anche come risorsa – e ho potuto osservare diversi tipi di approcci e di reazioni nelle persone che appartengono alla mia sfera affettiva e di conoscenze. Alcune hanno sentito il predominio dello sconforto e delle perdite, in altre è stato proprio questo la molla capace di far nascere progetti fino a poco prima insospettabili.

Mi sono chiesta se ci fosse un elemento sul quale ragionare per determinare quale sia la sostanziale differenza tra chi sente di avere tante idee ma non sa come concretizzarle, e tra chi invece sforna progetti ogni mattina come fossero dei muffin, intanto che sale il caffè.

E’ una questione di progettazione o di metodo? Ha connessione con la capacità di organizzare i pensieri e di agire? Sì.

Insegno da tempo, sto avendo sempre più contatto con i giovani e sento questa responsabilità nei loro confronti. Vorrei per tanto che certi concetti arrivassero a loro più nitidi di quanto io abbia potuto acquisirli alla loro età “tutto potreste potenzialmente conquistare nel mondo se vi applicate e metete in luce quello che sarete in grado di fare bene”. La condizione è una sola ma non fa sconti: a far le cose bene ci si arriva con impegno, costanza e volontà”.

Per poter creare bisogna poter pensare abbastanza, ma tanto da scrutare entro ogni controversia per trovare, non importa quanto celato appaia, il germe delle novità che ci stanno aspettando.

Ma il lavoro non deve fermarsi nel guardare il germe davanti agli occhi dell’immaginazione. Quel germe attende la vita perché senza vita non è niente, e la sua vita inizia nel momento preciso in cui dici a te stesso di essere capace di coglierlo e di renderlo necessario e prezioso per qualcuno.

La libertà può incutere paura come un mare aperto dove non vedi che il cielo e l’azzurro dovunque.

La sfida per me, per esempio, che sto preparando un nuovo disco, non è molto diversa da quella di un ragazzo che prepara il suo primo esame di canto, c’è un’idea di prospettiva che ci accomuna, e c’è il tragitto.
I limiti ed i confini li creiamo noi, sono quelli che riusciamo a vedere anche senza poterne magari tracciare i perimetri, se la lente primordiale è il nostro cuore ancor prima di qualunque altra evidenza. La creatività è la benzina senza di cui il viaggio non inizia. È quella barca programmata ad arrivare alla riva dell’altro lato del fiume, nonostante tu ancora non l’abbia potuta sfiorare.

Avere il coraggio di creare è permettere che la consapevolezza abbracci la fantasia; è riconoscere la poesia nella propria vita.

Non si tratta di scrivere poesie, ma di vivere in stato di poesia”. Omero Manzi.