Poema Tango

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L’eco delle parole
s’insinuava tra le case,
e i pizzicati di corde
tremanti, delle chitarre
si espandevano lontano
come il fumo del carbone.
Così andavan le parole…
Fedeli alle concessioni
della storia alla sua gente;
di una storia che nasceva
come le note la sera.
Col gaucho senza le mandrie,
errante non più di pampas
ma solo sotto un lampione
bevendo a sorsi il suo mate.
Il tango era quella danza
del candombe degli schiavi
ma era anche cielo y payada
in lunfardo o lingua tana.
Il segreto di una rosa
nascosta sotto la pioggia
e la durata di un ballo
per conquistare una donna.
Il tango era quel linguaggio
di tacchi nei porticati,
di baci in campi di grano,
di amanti e di madrigali.
Era il profumo nel porto
delle terre di nessuno.
Era il poema dell’uomo…
Nell’universo, nel mondo.

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