Il segno che Tosti lasciò a Cernobbio

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Un particolare bello che ha L’Europa agli occhi di chi è nato nel nuovo mondo, è il fascino della Storia alla portata di tutti, della Storia vissuta da vicino e che è fatta di profumi, di pietre antiche che urlano ancora la vita, di tradizioni diventate grembo e identità, del segno che tante vite passate hanno disegnato sulla stanchezza dei marmi, sul legno che scricchiola, addirittura sullo stesso cielo che sembrerebbe accogliere come un manto tanti scenari che la parola non può descrivere.

Io vivo la musica, quella che si sveglia con me ogni mattina, come quelle ricette che rileggo di tanto in tanto e che di volta in volta miglioro in onore di mia madre, o come le piante aromatiche che ho imparato ad apprezzare da grande e che saluto ogni mattina cercando il verde più verde, salutando i rametti secchi e spostando loro verso il sole.

Anche per questo motivo tornare a Cernobbio con le romanze di Tosti è per me importante.

Centotrentun anni fa Tosti arrivava come me sul Lago di Como, precisamente nella città di Cernobbio, e diede il ricavato delle sue esibizioni in Villa D’Este, occasione in cui lo stesso Giulio Ricordi lo accompagnava al pianoforte, agli asili nido di Cernobbio.

Tutto congruente con quella sensibilità che lo ha contraddistinto sempre, devoto alla ricerca del bello, di quella bellezza cui non si può accedere che con l’anima predisposta verso un’unica maniera di concepire la vita: un dono.

Il 13 Luglio in Villa Bernasconi ci sarà una festa, una festa di gratitudine verso un grande poeta della melodia!

Vi aspetto!